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Dopo mesi di lavoro dei nostri rappresentanti, sono arrivati i primi importanti risultati per il diritto allo studio di studentesse e studenti neo genitori.

La facoltà di medicina e chirurgia ha infatti previsto la possibilità per questi studenti di accedere alla didattica e agli esami online. Nel mentre, in commissione didattica si sta lavorando a un testo che vuole rendere questa possibilità strutturale in tutto l’Ateneo e che potrebbe essere approvato già il mese prossimo.

Ma come funzionerà l’esonero dalla didattica in presenza?

Le studentesse e gli studenti che afferiscono a corsi di studio della Facoltà di Medicina e Chirurgia potranno, in caso di gravidanza fisiologica, o di adozione o di affido, e presentando autocertificazione al Presidente di Corso di Laurea:

  • ottenere l’esenzione della frequenza alle lezioni nei due mesi prima della data presunta del parto;
  • usufruire delle lezioni in Teams o di altre forme di didattica che sostituiscano la mancata frequenza delle lezioni, secondo quanto verrà stabilito dai singoli docenti;
  • nel caso di paternità, ottenere l’esenzione della frequenza alle lezioni nei sei mesi dopo la data del parto;
  • nel caso di maternità, ottenere l’esenzione della frequenza alle lezioni nei sei mesi dopo la data del parto, coerentemente con le raccomandazioni internazionali per l’allattamento.

L’eventuale estensione dei periodi di esenzione dell’obbligo di frequenza sopra indicati dovrà essere richiesta alla Commissione sanitaria di Ateneo, dietro presentazione di documentazione medica.

Per quanto riguarda le attività professionalizzanti e gli esami, nonché i laboratori con frequenza necessaria, dovranno invece essere rinviati e programmati coerentemente con quanto sopra stabilito.

Ringraziamo le neo-madri che ci hanno aiutato a rendere possibili queste misure e la governance che le ha ascoltate. Dare ai neo-genitori la possibilità di conciliare l’università con la vita familiare vuol dire contribuire a costruire un nuovo modello sociale, dove lo studio è accessibile e il carico di cura dei figli equamente distribuito sui genitori.

Qui l’approfondimento su La Repubblica Milano